L’aggressività di alimenti e bevande verso i materiali con cui vengono a contatto è paragonabile a quella dei solventi usati nei laboratori chimici.
Lo sviluppo di un modello di simulazione matematica può sostituire o affiancare i test analitici, previsti dalle normative, in maniera efficiente. L’ alimento viene a contatto con diversi materiali lungo il ciclo di produzione: dalla manifattura al trasporto, allo stoccaggio, alla preparazione e al confezionamento. E i materiali coinvolti sono molteplici.
Per controllare i fenomeni di migrazione dei materiali a contatto con alimenti si eseguono test di migrazione globale e specifica. Servono a determinare i quantitativi migrati e il successivo controllo di rientro nei limiti imposti dalle normative. Si tratta di test descritti dalle stesse normative, ma che richiedono tempo e risorse economiche.
Per questo è possibile sostituire o affiancare i test analitici in maniera efficiente tramite lo sviluppo di un modello di simulazione matematica. Test che possono, eventualmente, fornire gli stessi risultati di quelli analitici, e che permettono di effettuare simulazioni sul materiale in molteplici condizioni operative, ottimizzando anche le risorse economiche.